giovedì 29 novembre 2007

Shanghai, la storia e il vizio

Che errore definire Shanghai una metropoli senza carattere e senz`anima! Al contrario, e` una citta` molto peculiare e di anime ne ha piu` d`una, bisogna solo avere il tempo e la pazienza di cercarle dietro le luci al neon. Ha quella tradizionale, cinese, che rivive nella citta` vecchia e nei giardini tradizionali.


Quella occidentale, eredita` del periodo delle occupazioni straniere, quando la citta` fu divisa in concessioni amministrate dagli inglesi, dai francesi e dagli americani. La si ritrova negli eleganti circoli e alberghi Art Deco che negli anni `20 e `30 ospitarono signori della finanza e del commercio, avventurieri e scrittori. E anche nelle imponenti banche costruite dagli inglesi all`inizio del secolo scorso. Da allora hanno cambiato solo il personale, tutto il resto - arredamento, decorazioni, marmi - e` immutato.
L`anima comunista e` nell`edificio dove fu fondato in clandestinita` il partito, nelle case di Mao e dei suoi compagni, nella villa del primo presidente della Repubblica Cinese.
Shanghai e` anche la capitale culturale del paese, con le sue decine di musei, le gallerie d`arte contemporanea a Moganshan Road 50 e Weihai Lu 696

e la celebre Opera House. Lunedi` ho assistito al concerto per celebrare il quarto centenario della fondazione. Serata di gala cinese, che chic...

Qualcosa pero` in effetti e` andato perduto a Shanghai: il suo lato trasgressivo. Non c`e nulla che parli del suo sordido passato di fumerie d`oppio, bordelli e sale da gioco. E` come se la comunita` provasse imbarazzo o vergogna per quegli anni dissoluti.
Gli appassionati di storia dell`erotismo cinese possono pero` visitare le collezioni private di due audaci signori, recentemente aperte al pubblico.
Il primo ad aver vinto la battaglia contro la pruderie cinese e la censura del partito e` un operaio in pensione che, nella sua casa museo, espone migliaia di..... "scarpine antiche per piedini bendati". Le minuscole calzature erano confezionate per le donne i cui piedi erano stati costretti in fasciature fin dalla tenera eta`. Gli stretti bendaggi ostacolavano il normale processo di sviluppo dei piedi, deformandoli per sempre. Le donne, quasi private della possibilita` di camminare, praticamente confinate entro le mura domestiche. I mariti, da un lato rassicurati dal rischio di possibili fughe o tradimenti, dall`altro eccitati per l`andatura rallentata e sinuosa. Ecco, questa e` una delle opzioni per chi e` interessato al genere sottomissione incondizionata; io a casa di un cinese feticista e sadico il mio piedino non l`ho messo, non si sa mai.
Ho invece optato per la collezione del Dott. Liu, professore universitario che ha creato il primo ed unico Museo del Sesso di tutta la Cina. Vi sono esposti dipinti e una discreta collezione di oggetti erotici antichi, ma francamente nulla di particolarmente fantasioso o trasgressivo e soprattutto non c`e` quello che cercavo. Mi arrendo, la viziosa Shanghai degli anni folli e` morta e nessuno la vuole ricordare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mentre leggo le tue parole e i tuoi pensieri un vortice di emozioni mi assorbe e in un attimo mi sento lì, li vicino a te…le immagini…cosi’ dense di suoni, odori, sensazioni… grande Mary!

Un bacio
Nina

maricomingsoon ha detto...

mari, leggi quesat nel caso vi incontraste...baci

http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/trattore/1.html